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Trento, 24 novembre 2010
«Sembra tutto fatto per avere mani libere»
Intervista a Marco Boato (Verdi)
dal Corriere del Trentino di mercoledì 24 novembre 2011

«Sembra tutto teso a costruire condizioni di inadempienza per avere mano libera in una nomina delicata come quella della presidenza Fbk». Marco Boato, storica anima dei Verdi trentini e voce critica della coalizione di maggioranza, si schiera con Giovanni Kessler (Pd) contro la mancata applicazione della nuova legge sulle nomine da parte del governatore Dellai.

Kessler e il Pd chiedono l’applicazione della legge. Qual è la sua posizione?
«Credo che la questione posta da Kessler sia assolutamente fondata sul piano politico e istituzionale. Sul piano politico perché la legge sulle nomine è stata approvata dopo un confronto molto forte tra maggioranza, giunta e anche opposizione, che è parte in causa nel procedimento. È giusto sollevare il caso con molta forza, perché in occasione di una nomina così delicata si rischia di bypassare il Consiglio. Poi c’è una ragione istituzionale, strettamente connessa alla prima: proprio perché si è trattato di una legge travagliata, è rilevante e molto grave il fatto che la giunta non abbia rispettato i termini per gli adempimenti previsti dalla legge, come la delibera e il registro delle cariche. Termini che, sottolineo, erano ampi. Sembra tutto teso a costruire condizioni di inadempienza per avere mano libera in una nomina delicata come questa».

Dellai ha annunciato che la giunta deciderà a breve.
«Nessuno, vorrei chiarirlo, contesta che sia la giunta ad assumere la decisione finale. Prima della decisione finale, però, ci sono altri passaggi che la legge prevede e che non sembra si voglia rispettare. C’è un problema democratico, ripeto, anche i relazione al coinvolgimento dell’opposizione, che ha diritto di parola sia pure sotto il profilo consultivo. Ritengo, inoltre, che la responsabilità politica non sia solo di Dellai, ma anche dei partiti rappresentati in giunta: Pd, Upt e Patt. Sarebbero bypassati i presupposti di legge in un caso ti particolare delicatezza».

Quale sarà il futuro della Fondazione Kessler?
«Dal ritardo e da tutto ciò appare, dico appare, probabilmente problematico l’eventuale rinnovo ad Andrea Zanotti. Non so quale fondamento abbiano le notizie che circolano informalmente su possibili alternative all’eventuale rinnovo dell’attuale presidente. Ho sentito circolare nomi di altissimo valore, come quello dell’ex rettore dell’ateneo Massimo Egidi, accademico che personalmente conosco e stimo da molti anni. Il problema non è nel merito; può anche essere, anzi me lo auguro, che se Zanotti non verrà rinnovato sarà nominata una figura di alto livello. Il problema è nel metodo, nel metodo democratico».

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